I primi cenni storici risalgono al 400 D.C nel periodo del medioevo, nella nostra Europa dove già si servivano frittelle di ogni genere, per poi diffondersi in tutto il mondo.
Bisogna chiarire una volte per tutte che il fritto non fa male, ma va eseguito nel modo che vi illustrerò nelle mie ricette.
In realtà i grassi derivanti dalla frittura sono una parte importante della razione alimentare per la nostra crescita e il nostro mantenimento oltre a fornire riserve di energia e influenzano la struttura delle cellule in fase di sviluppo ed inoltre le vitamine A e D sono solubili nel grasso che assumiamo nel cibo.
I consigli di Mia
Ci sono alcuni accorgimenti da seguire, proverò a riassumere in:
Fondamentale perchè permette la formazione di una crosta superficiale in brevissimo tempo in maniera che il grasso non può penetrare all'interno dell'alimento. (si consiglia di mettere non troppi pezzi nella padella, se no è inevitabile che la temperatura dell'olio scenderebbe troppo.)
Dopo che si è sviluppata la crosticina esterna, e a raggiunto la doratura l'alimento va levato, altrimente si brucierebbe, quindi se per ovviare possiamo precuocere l'alimento prima di friggerlo (come i suppli) o iniziare a 180° per formare la crosta per poi portarlo a 140° per finire la cottura, ricordando che quando l'alimento si gira dall'altra parte l'olio va riportato a 180°, o eventualmente usare due padelle a temperature differenti la prima a 180° e il secondo a 140°.
Oltre seguire le regole precedenti fondamentali per avere un fritto dorato e leggero, rimane da scolare bene l'alimento dalla padella con schiumarola pinze o quello che abbiamo a disposizione, facendo in modo che l'olio rimanga in padella e non goccioli sulla carta assorbente.